Il percorso etnografico
I lavori agricoli e artigianali scandivano il tempo e le giornate degli abitanti di Bormio e delle sue valli.
Gli oggetti e gli attrezzi che venivano utilizzati per queste attività sono spesso poveri, ma preziosi in quanto documentano la laboriosità e l’ingegno di una comunità semplice, ma ricca di saperi tramandati di generazione in generazione.
Al museo sono raccolti e divisi in piccole sezioni tematiche gli attrezzi e gli strumenti del falegname, del norcino, del ciabattino e di altri artigiani, dei contadini (utilizzati per la cura dei prati e pascoli, per l’agricoltura, per l’allevamento e la lavorazione del latte) e della vita domestica: gli strumenti per la lavorazione della lana e del lino, il grande telaio per la tessitura, gli utensili per cucinare e per conservare gli alimenti. La panificazione e la macellazione erano invece attività che si praticavano in comunità, impegnando uomini e donne, ciascuno per la loro parte, e anche i bambini.
Ad alcuni mestieri - ad esempio quello del ciabattino - ci si dedicava stagionalmente, emigrando in regioni limitrofe.
Particolarmente affascinante la sezione dedicata ai mezzi di trasporto, con slitte e carrozze; punta di diamante della collezione la diligenza che nell’Ottocento collegava Bormio al Tirolo attraverso la strada carrozzabile del Passo dello Stelvio, allora transitabile tutto l’anno.
Il museo, nel corso del tempo, ha incrementato la raccolta etnografica con lo spirito di conservare, attraverso gli oggetti, la memoria di un patrimonio immateriale prezioso, fatto di tradizioni, pratiche e saperi che diversamente andrebbero persi. Di recente allestimento la sezione dedicata alla scuola, anch’essa parte importante della vita della comunità.